Ciao pirata,
la parola di oggi sembra semplice ma ha tutt’attorno un piccolo mondo divertentissimo da esplorare assieme.
Viene suggerita da Francesca che settimana scorsa mi ha mandato un vocale con un dubbio esistenziale: viene prima la zuppa o il verbo inzuppare?
La risposta più semplice è che sembra venire prima la parola “zuppa”.
A rigor di logica inzuppare appare come un verbo derivato dal nome comune “zuppa” - perché significa appunto rendere qualcosa zuppa. In più in altre lingue indoeuropee esistono corrispettivi di “zuppa” che vengono da una radice comune (soup, sopa, supă, soupe…) mentre non ci sono dei corrispettivi di “inzuppare” che vengono dalla stessa radice, cosa che suggerisce che venga prima la parola “zuppa”, diffusa in tutta Europa, mentre invece “inzuppare” ce lo siamo inventato in Italia in un momento successivo.
Ora, per quanto riguarda le parole zuppa e inzuppare la storia è più o meno questa, ma se conoscete la burrasca non ci fermiamo di certo qui.
Che cos’è infatti una zuppa dal punto di vista etimologico? Le ipotesi sono varie, e tutte piuttosto valide.
Una prima ipotesi è che zuppa venga dal termine Proto-Germanico *sūpaną, sorseggiare, a sua volta un derivato del Proto-Indoeuropeo *sewb-, versare. In questo caso l’idea centrale è che una zuppa è qualcosa che si versa e si beve.
In altri casi invece si attribuisce alla zuppa una parentela con l’Antico Inglese sūpe, che letteralmente potremmo tradurre con tracannare, e in qualche modo è sempre imparentato col Proto-Germanico *sūpaną, ma anche con una serie di parole in altre lingue che indicano invece il consumo di alcolici, come lo svedese supa, che indica nello specifico il bere regolarmente alcool. In questo caso quindi la zuppa è qualcosa che si beve con voracità, evidentemente perché buona.
L’ipotesi più probabile però vuole che il termine si diffonda nelle varie lingue Indoeuropee a partire dal Proto-Germanico supô, che poteva significare sia “zuppa” che “brodo”; in questo caso la prima origine è la radice Proto-Indoeuropea *sū, che indica tutto ciò che è umido e bagnato; è probabile che a sua volta questa radice sia imparentata con la radice*sewH, che indica il momento del parto, ma in varie lingue passa poi a dare origine invece alla parola suino. Non saprei spiegarvi perché, ma sembrano tutte cose bagnaticce quindi probabilmente la parentela è quella.
Suini a parte, abbiamo scoperto che secondo questa ipotesi la parola zuppa, è concepita prima di tutto come qualcosa di bagnato; poco importa che la si versi, la si beva o la si tracanni con gusto, ciò che distingue una zuppa da una pastasciutta è proprio che non è asciutta.
Facciamo un passo in più: in italiano il termine arriva non direttamente dal Proto-Germanico ma passa per il latino attraverso la parola suppa, ae, che significa non zuppa, ma…“pan bagnato”.
Ci sarebbe infatti una precisazione importante da fare, ora che vi ho detto questa cosa. Perché quando diciamo “se non è zuppa è pan bagnato” sottintendiamo che la zuppa e il pan bagnato1 sono la stessa cosa?
Che cos’è una zuppa?
Molto probabilmente tutte le zuppe latine, proto germaniche, antiche inglesi di cui vi ho parlato fino ad adesso non erano esattamente vellutate di ceci; vista l’etimologia più accreditata secondo cui il termine indica “qualcosa di bagnato”, è probabile che una zuppa nient’altro fosse che proprio un pan bagnato, un piatto per recuperare il pane raffermo dei giorni precedenti “inzuppandolo” nell’acqua. Ed ecco che quindi arriva il nostro verbo “inzuppare”; perciò, come possiamo dire cosa venga prima? Una zuppa già di per sé è un pane inzuppato.
Perciò, zuppa e pan bagnato sono la stessa cosa e una cosa è “inzuppata” non perché la rendiamo zuppa, ma il contrario: la zuppa è “inzuppata” perché bagnata, una situazione ribaltata rispetto a ciò che sembrerebbe ovvio.
Per concludere, abbiamo capito una cosa fondamentali: evidentemente i Proto Germanici facevano le zuppe più buone d’Europa.
Da non confondere con il piatto nizzardo Pan Bagnat che invece è un panino inzuppato nell’olio e ripieno di verdure crude, uova sode, acciughe e/o tonno, olio d'oliva, sale e pepe; probabilmente l’origine del nome è la stessa: anche il Pan Bagnat è un piatto di recupero del pane raffermo.
Sul finale ovviamente mi è apparso Giovanni che esclama "cioè si sta ribaltando la situazione"!
E anche oggi abbiamo imparato qualcosa di nuovo (: