Parole difficili - manicheo
Ciao pirata,
oggi parliamo di una parola che avrei voluto usare in una presentazione al lavoro settimana scorsa ma che alla fine ho cassato perché non sono riuscita a decidere se fosse abbastanza comprensibile per tutti.
Avendo avuto questo dubbio, ho deciso che ci avrei scritto una burrasca così avrei diffuso il suo significato e a tendere avrei potuto usarla nelle presentazioni.
Oggi parliamo dell’aggettivo manicheo, e di storia delle religioni monoteiste.
Potreste ricordare da lezioni di storia o di storia della religione che nella prima fase di diffusione del cristianesimo nell’impero romano la predicazione degli apostoli non incontrava soltanto la comunità ebraica e quella pagano-romana o pagano-greca ma una serie di altre religioni e confessioni sviluppatesi nel Nordafrica o nell’impero persiano. La storia della chiesa cristiana delle origini è costellata proprio da tentativi di contrastare una serie di altre religioni diffuse in territori di interesse, così come dalla definizione di un’ortodossia, cioè una dottrina unica, in contrasto con le eresie.
Questo momento della storia della religione cristiana in realtà è oggetto di molti dibattiti; la domanda principale è “da quale momento inizia la differenza tra ortodossia ed eresie?”. La risposta non è univoca: vari studiosi propongono una fotografia in cui varie regioni del mediterraneo iniziano a conoscere il cristianesimo e a mescolarlo con la religione precedente, creando quindi più dottrine da cui poi una emerge per sovrastare le altre; altri sostengono invece che una versione già “ortodossa” della dottrina fosse diffusa dall’inizio e che in varie regioni dell’impero romano e persiano creò dei sincretismi che poi furono eresie.
Di tutte le varie eresie che potete leggere nella mappa qui in alto, a noi interessa quella più a sinistra, collocata in Persia e chiamata Manicheismo.
La religione manichea ha origini post-cristiane ed era diffusa ampiamente sia in Europa che in Asia. Venne fondata nel 3 secolo d.C. dal profeta Mani nel contesto dell’impero Sasanide. Il termine “manicheismo” quindi viene dal suo nome, intendendo quindi la religione come “cosa di Mani”; altri nomi del manicheismo in altre lingue infatti sono Āyīn-e Mānī (آیینِ مانی), “rituale/religione di Mani” in Dari1, oppure Móní Jiào (摩尼教), “insegnamento di Mani” in Cinese.
Secondo le poche fonti rimasteci sul fondatore, Mani nacque da una famiglia di Elcasaiti, seguaci di una dottrina sincretica gnostica e giudaico-cristiana. Da queste radici si distaccò dopo aver fatto esperienza di due grandi rivelazioni in giovane età e aver elaborato un’insoddisfazione negli insegnamenti di Buddha, Zarathustra e Gesù e iniziò a predicare una complessa cosmologia dualistica.
Nella cosmologia manichea infatti, tutto si gioca in una battaglia tra un mondo spirituale fatto di luce e un mondo materiale fatto di oscurità; il processo del tempo del mondo e della storia dell’uomo è teso a rimuovere gradualmente la luce dal mondo materiale e a portarla nel mondo spirituale. La dottrina al centro del manicheismo è quindi che non esista un dio onnipotente, ma che un dio, potente e buono, sia in costante opposizione a un demonio eterno e malvagio, in modo quindi da spiegare l’esistenza del male nel mondo.
Proprio la cosmologia dualistica è una delle caratteristiche principali del manicheismo che la distingue da altre dottrine; non è l’unica religione al mondo a possederla - per esempio è una delle caratteristiche più importanti del Taoismo con lo yin e lo yang - ma è una di quelle che ne ha propugnato una versione più potente.
Il manicheismo riuscì a diffondersi velocemente nelle regioni di lingua aramaica e per il VII secolo d.C. fu una delle religioni più praticate tra Asia ed Europa, e svanì definitivamente solo nel XIV secolo d.C. quando sparirono gli ultimi residui rimasti nella Cina del sud. Prima di Maometto, fu il principale rivale del cristianesimo nell’eradicazione del paganesimo nell’Impero Romano.
Non a caso, quindi, nella nostra lingua l’aggettivo manicheo non ha solo un significato religioso: il manicheismo fu una realtà culturale abbastanza forte da essere utilizzato nella lingua di tutti i giorni come un aggettivo allegorico per un giudizio estremamente tranchant, basato su categorie radicali di bene e male e che non offre sfumature o aree grigie.
Diventa quindi un sinonimo di dogmatico, ma anche semplicemente di rigido, con la sfumatura aggiunta di un dualismo forte e moralistico tra ciò che è sicuramente giusto e ciò che è sicuramente sbagliato.
Una delle lingue del moderno Iran, derivato dal persiano antico.