Caro pirata,
ci risentiamo, finalmente! Scusami per questa assenza ingiustificata ma mi sono dovuta dedicare a cose ben più prosaiche di questo nostro piacevole appuntamento settimanale.
Ti dirò di più: la burrasca di oggi sarebbe dovuta essere una bella apertura in grande stile con una parola positiva per festeggiare l’anno nuovo. Quest’anno ho infatti deciso di guardare tutto con occhi molto rosei e di avere speranza per quello che verrà.
Ecco pirata, ho fatto molto male.
Oggi per me - ieri per te - è stata una giornata incredibilmente condita da una serie di sfortunati eventi, così frequenti e affastellati che, sinceramente, ho cominciato a credere di aver fatto un dispetto a qualcuno.
Il mio telefono, quasi nuovo, ha smesso improvvisamente di funzionare, senza aver dato alcun precedente segno di cedimento. Ho passato ore a cercare un vecchio telefono con cui sostituirlo, e, quando finalmente l’ho trovato1, mi è caduto di faccia dopo solo due ore di utilizzo e si è spento. Il WI-FI di casa mia ha improvvisamente smesso di funzionare e per un secondo mi è persino venuto il dubbio fosse stata colpa mia. Ho pensato che forse la tecnologia mi si fosse rivoltata contro e che sarei stata più al sicuro nel fare qualcosa di analogico; ma, nel portare il bucato in garage, ho urtato una bottiglia di anticalcare il cui tappo si è rotto e il contenuto sparso su tutto il pavimento. Dopo aver passato mezz’ora a raccogliere con una spugna di 10x10 cm un liquido denso poco assorbibile, ho deciso di rifarmi il letto, ma in casa non c’era neanche un lenzuolo della misura giusta. Come se non bastasse, ho mal di pancia.
Perciò pirata, perdonami, ma la burrasca di oggi parla di iella.
La parola iella è molto interessante; ha una chiara provenienza dialettale, più precisamente romanesca, e la sua origine è incerta. Due sono le ipotesi diffuse:
Iella è una storpiatura di “ella” nel senso di Lei. L’innominabile. La Malasorte.
Iella deriva dal verbo “iettare”, cioè gettare, e passerebbe prima dal participio passato: uno iellato è uno iettato, uno a cui è stata gettata addosso la iella.
La seconda ipotesi mi sembra più probabile, anche perché esiste nel vocabolario la persona attiva, che compie il gesto di gettare: lo iettatore. In questo senso, la iella è più simile al malocchio che a una serie di sfortunate coincidenze: prevede uno iettatore che ietta la iella a un povero iettato.
Ora, caro pirata, se sei tu che mi stai facendo il malocchio perché non ho pubblicato per due settimane, prometto che non lo faccio più2: per favore levamelo, perché adesso ho un terzo telefono provvisorio ma mi serve che si riaccenda il primo ché ho su le foto di capodanno e non le ho salvate da nessun’altra parte.3
Se vi interessa, un Nokia Lumia del 2014
Senza avvisare
Non credo davvero ai gesti scaramantici, ma credo davvero ai simboli e all’importanza di fare cose che ci mettano nella giusta mentalità per affrontare la vita. Perciò pirata, non potevo parlare di iella per la prima puntata dell’anno e non scongiurare questo gesto parlandoti anche di serenità e di speranza. Auguri di cuore, ovunque, comunque e in qualunque modo tu abbia iniziato quest’anno. Il 31 dicembre è un grande portone che si chiude e si apre, ma se non hai iniziato o chiuso qualche ciclo, non devi preoccuparti: ogni giorno è una porta che si chiude e si apre; ogni giorno avrai la possibilità di esplorare nuovi mondi.
Auguri cara e molto dotta Margherita!
Ammazza che iella, sul serio :D
Grazie mille per gli auguri, e che mille porte si aprano anche per te <3
P.s. Magari getta una sbirciatina prima di entrare...che con questa iella non si sa mai...