Ciao pirati! Oggi parliamo di una parola che sono sicura conoscete già ma che ha una storia interessante.
Se cercate questa parola sulla Treccani online la trovate sotto due categorie: Moda e Militaria. Potrebbero sembrare due cose che non c’entrano niente tra loro, ma andatelo a dire ai francesi durante la prima guerra mondiale.1
Si trova in entrambe le categorie perché in italiano questa parola ha più di un significato, anche se noi la usiamo principalmente per uno solo di essi. Quando diciamo arnese, infatti, tendenzialmente stiamo parlando un utensile, di un attrezzo che ci serve per fare qualcosa.
La parola viene dalla radice indoeuropea koro-, una radice che indica la guerra, l’armamentario e le fortificazioni belliche. La k di koro- nella maggior parte delle lingue si trasforma in un’aspirazione iniziale - una h, per intenderci - e dà origine alla parola here, esercito in anglosassone, a heri, esercito in alto-tedesco antico.
Proprio dall’alto-tedesco antico viene il termine harja-nestam, dove nestam significa “cibo per un viaggio”, perché la radice -nes indica il ritorno sicuro a casa,2 e harja specifica che si tratta di un viaggio bellico.
Da harja-nestam viene l’harneis francese, da cui viene l’arnese italiano.
Tra alto-tedesco antico e francese antico avviene un piccolo passaggio di significato: harja-nestam, le vettovaglie, diventa harneis, l’armatura. Il concetto che dovrebbe passare è che se parto per la guerra devo farmi la valigia e portarmi l’occorrente, e cos’è l’occorrente se devo viaggiare con lo stretto indispensabile? Cibo e armatura. Quindi harneis è l’attrezzatura bellica, definizione che comprende anche i vestimenti.
Vi dicevo, noi usiamo la parola arnese normalmente solo nel suo significato di “attrezzo”, “utensile”, e, guardando la sua etimologia, non sembrerebbero esserci grandi dubbi da fugare: da attrezzatura bellica passiamo ad attrezzo ed è semplice così.
Tuttavia, avete mai usato l’espressione essere male in arnese?
Chi è male in arnese sta navigando in cattive acque; è messo male, per così dire, è un po’ sgangherato, non ha un grande aspetto. Di solito si dice di una persona che, in quel momento, non ha grandi possibilità economiche.
Ho sempre pensato che questo modo di dire venisse dall’idea che se si è male in arnese non si hanno gli utensili che servono per ciò che bisogna fare: non ho gli arnesi, quindi non posso migliorare la mia condizione.
In realtà questo modo di dire viene dall’altro significato di arnese, quello meno conosciuto: proprio come harnais è l’armatura vestita dal soldato, l’arnese di qualcuno è anche il suo abbigliamento.
La cosa più interessante per me è che, mentre l’arnese nel senso di utensile è una cosa molto prosaica - un martello, un cacciavite, una forchetta - l’arnese nel senso di abbigliamento non indica i singoli capi di vestiario; per intenderci: una maglietta non è un’arnese. Piuttosto, arnese è una traduzione ottima del termine inglese outfit: è l’abbinamento di tutto quello che hai addosso e che hai composto perché ti serve che i tuoi vestiti assolvano a uno scopo specifico.
Per esempio, Manzoni nei Promessi Sposi scrive:
Renzo in arnese da viaggio, con la sua cintura nascosta sotto il farsetto, e il coltellaccio nel taschino de’ calzoni
Renzo è vestito per viaggiare, ha indosso un #traveloutfit. Si è messo in arnese e i suoi abiti e arnesi - cintura e coltellaccio - servono allo scopo di viaggiare.
Mettersi in arnese non indica solo un abbigliamento tecnico - per viaggiare, raccogliere la legna, fare trekking, modellare terracotta -, ma indica anche in generale lo stile, il modo di vestirsi delle persone. Vestirsi secondo l’arnese - dei nobili, del popolo, della corte, dei francesi/inglesi/italiani - significa vestirsi alla moda, avere un modo di vestire di un certo tipo.
https://it.wikipedia.org/wiki/Camuffamento_militare
Vi dice qualcosa il nòstos (νόστος) di Odisseo?
Newsletter stupenda, come sempre! :D
Ma sta illustrazione?! Bellissima!