Ciao pirata,
la parola di oggi è un po’ triste, e ne parlerò in modo divertente, come al solito, proprio per esorcizzarla.
È un termine medico che è entrato nel nostro vocabolario per indicare uno stato di mancanza di volontà; è un possibile sintomo della depressione, della nevrosi e della schizofrenia, ed è considerato più grave dell’apatia - che, sempre a livello medico, indica la diminuzione o assenza di reazioni emotive.
Abulia1 viene dalla composizione della parola greca boulé (βουλή) che indica la volontà, premessa da alfa privativo, ovvero una “a” che nega il significato di ciò che la segue.
Perciò a-boulé è la negazione della volontà.
Il termine boulé, che deriva dal verbo boùlomai (βούλομαι), volere, desiderare, appartiene alla famiglia della radice indoeuropea wel-, che indica, appunto, la volontà e il desiderio.
Se avete studiato spagnolo nella vita, vi avranno forse insegnato a fare attenzione al betacismo, ovvero a quel fenomeno per cui, nel parlato, la lettera V viene pronunciata in modo più simile a una B.2
Questo ve lo dico giusto per mettervi la pulce nell’orecchio su questa radice wel- che dà vita a parole come volere, volontà, wish, will, ma anche voluttuoso,3 - non solo è imparentata con la parola boulé ma alle orecchie di un linguista, le somiglia tanto. Poco importa al linguista se a noi la B e la V sembrano diverse.
Nota di colore: Boulé era anche il nome di uno degli organi principali della politica ateniese, una sorta di consiglio di rappresentanti delle varie tribù gentilizie4; ancora oggi si chiama boulé il parlamento greco; per la precisione si chiama boulé toon Ellénoon (Βουλή των Ελλήνων), letteralmente “consiglio dei Greci” o “volontà dei Greci”. Pensate alla parola “consiglio” qui esattamente come per noi: quando diciamo “Consiglio dei Ministri” non pensiamo immediatamente che sia perché sono persone che devono…dare consigli. Però il senso è quello.
Abulia è leggermente passata dal vocabolario medico a quello più generico; si può dire che una persona è abulica se non ha voglia di fare niente, anche se, obiettivamente, stiamo dicendo che non ha voglia di fare niente in forma piuttosto grave. Un pomeriggio annoiato non è da abulici, un mese intero forse sì.
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O o abulìa. Entrambe si leggono con l’accento sulla i, ma ho trovato come valide entrambe le scritture.
Fun fact, anche alla parola galoppo ma sto ancora studiando il perché.
originariamente; poi sono diventati quattrocento tizi ricchi. Dopo un po’ sono tornati a essere cinquecento tizi che non erano esplicitamente ricchi ma la cittadinanza ateniese, nonostante ciò che si potrebbe pensare, non era poi tanto democratica.