Parole difficili - pletora
Ciao pirata,
oggi parliamo di una parola che uso spessissimo e a cui non ho mai pensato di dedicare una puntata della burrasca perché è così frequentemente nelle cose che dico e che scrivo che non mi sono mai fermata a pensare alla sua storia.
Il termine pletora deriva direttamente dal greco plethóre (πληθώρη), una parola che significa sovrabbondanza, pienezza, grande quantità. Il significato di pletora in italiano è esattamente lo stesso: il viaggio che fa questa parola dal greco antico al nostro vocabolario è dritto e privo di grandi ostacoli.
Mi sono chiesta, guardando alla parola pletora e al suo significato, se in qualche modo si potesse capire se la quantità/pienezza di cui si parla è contabile o non contabile. Per capirci, la differenza tra countable e uncountable nouns in inglese, tra acqua e gocce, tra zucchero e cucchiaini. Posso dire una pletora di zucchero o una pletora di cucchiaini, o entrambi?
Procediamo con ordine: il termine plethóre in greco viene dal verbo plétho (πλήθω), essere o diventare pieni. Il sostantivo corrispondente è plẽthos (πλῆθος), un termine che prende tanti significati interessanti: una grandezza di spazio e di tempo (una grande pianura, un lungo anno), ma anche una moltitudine, specialmente di persone.
Tutto questo mondo di plethóre deriva dalla radice indoeuropea *pleh₁-, che rimanda a un generico significato di “riempire”. Questa radice dà vita, oltre che proprio alla parola “riempire”, alle parole “plebe” e “popolo”: la moltitudine di persone è quindi cioè che riempie un luogo; tutti quelli che vedo e posso contare dalla cima della montagna sono il popolo che riempie la valle.
Quindi, countable o uncountable? Direi entrambi ma con una netta preferenza verso il countable.