Caro pirata, mi dispiace per l’assenza; a volte le burrasche sono difficili da affrontare.
La parola di oggi viene suggerita da Alessandra che settimana scorsa mi ha scritto: “Ho appena letto adesso in un post uno che la usa in modo positivo...mentre io la uso in maniera negativa. Quindi volevo dirimere la questione”. Nel farmi questa domanda Alessandra si è assicurata una burrasca perché mi ha fatta sentire di essere una fonte attendibile e mi sono venute le farfalle nello stomaco.
La parola in questione è famigerato, che significa noto, conosciuto. Come potete immaginare, il dubbio generato su questo termine è la sua accezione: positiva o negativa? Una persona famigerata è una celebrità del cinema o un bandito ricercato?
Come Alessandra, io sono sempre stata convinta che famigerato avesse un’accezione negativa, e lì per lì sono stata d’accordo con lei. Cercando informazioni per questa burrasca, però, ho scoperto che la situazione non è così semplice come credevo.
L’origine del termine è latina: è il participio passato del verbo famigerare, composto dalle parole fama, fama, notorietà, e il verbo gerĕre, portare. Famigerare, quindi, significa “portare fama, rendere famoso”.
L’accezione, nel verbo d’origine, non è né negativa né positiva: la parola fama infatti in latino è una vox media, ovvero un vocabolo che non ha di per sé una sfumatura positiva o negativa ma sta lì, nel mezzo, e la sua bellezza o bruttezza sono determinate dal contesto. Un altro esempio di vox media molto conosciuto è la parola fortuna in latino, che, nonostante sia passata in italiano con un’accezione nettamente positiva, in origine poteva significare sia la buona che la malaventura; chi tra voi ha studiato latino magari si ricorderà il consiglio di tradurre fortuna con la parola “sorte”, che a sua volta è una vox media in italiano.
Insomma, la fama latina poteva essere sia positiva che negativa, quindi una cosa famigerata poteva tranquillamente essere famosa per buoni o cattivi motivi.
La Treccani online dice una cosa interessantissima sulle voces mediae e poi non la approfondisce: “Le voces mediae tendono nell’uso a determinarsi“, ovvero ci dice che, con il tempo e l’uso, è difficile che una vox media rimanga…media.
Questo succede alla parola famigerato: il termine infatti passa in italiano mantenendo la sua “medietà” per poi, con il tempo, acquisire sempre di più una connotazione negativa. La Crusca in questo articolo fa un utile riassunto che ci dice sostanzialmente che a metà del 1800 erano attestate entrambe e che probabilmente il passaggio da un’accezione neutra a una più negativa è passato da un uso ironico: una persona famosa, conosciuta in senso .
Ciò che la stessa Crusca conclude però, è che oggi famigerato sia solo negativo. Quindi, non so quale post abbia letto Alessandra, ma forse è il caso di cancellarlo.
Bella!