Ciao pirata, e bentornato nella burrasca.
Oggi non ho avuto tempo di regalarti la solita illustrazione, in parte perché non avevo con me né iPad né pastelli, in parte perché la parola di oggi è così poetica e complessa che avrei comunque fatto davvero troppa fatica a illustrarla. Ti becchi un disegnino fatto con Canva.
Oggi parliamo di sillessi.
Una sillessi è una figura retorica e forse ti sarà già capitato di incontrarla a scuola. È una delle mie figure retoriche preferite perché si usa molto facilmente anche in prosa e non solo in poesia.
La parola “sillessi” viene dal greco sýllēpsis (σύλληψις) che significa “l’atto di prendere insieme”; a sua volta questa parola viene dal verbo syllambàno (συλλαμβάνω), composto dalle parole sún (σύν), ovvero “con” e lambánô (λαμβάνω), “prendere”.
Quando la sillessi è una figura retorica*, si utilizza per indicare una scrittura in cui una parola viene usata contemporaneamente in senso letterale e in senso figurato; per esempio, “una casa piena di persone e di risa”. Qui “piena” si riferisce sia alle persone che alle risa, ma per la prima si intende letteralmente, per la seconda figurativamente.
Quindi, il senso di “prendere con” si potrebbe interpretare come un “abbracciare”. Una parola - nel nostro esempio, l’aggettivo piena - abbraccia altre due parole, le prende entrambe - persone e risa - e si riferisce a esse in due modi diversi pur essendo concordata nello stesso modo. Non c’è nient’altro nella frase se non il nostro cervello che ci dice che dobbiamo intendere che la casa era davvero piena di persone e metaforicamente piena di risate.
Ed è proprio questa la cosa bella di questa figura retorica: è fumosa, astrattissima, non si appoggia a niente che non sia la nostra capacità di capire e intendere che non è possibile riempire una casa di persone e di risa allo stesso modo. Una casa piena di persone e una casa piena di risa ci dovrebbero sembrare quantomeno piene in modo diverso, il primo più geometrico - metto una persona per metro quadrato e ho riempito la casa - il secondo più fumoso - quante risa servono per riempire una casa?
Ma soprattutto, la cosa che mi piace di più è che la sillessi in fondo in fondo implica che le risa e le persone riempiano la casa allo stesso modo. Per quanto il nostro cervello ci dica che non è così, una parte di noi alla prima lettura sospende questo giudizio logico e, nella mente, costruisce una casetta piena di persone e di risa, cubando risate per metro quadro, oppure immaginandosi le persone come fantasmi che riempiono la casa in modo più volatile.
Secondo te è venuto prima il cervello o la sillessi?
*Una sillessi non è solo una figura retorica; la parola si usa anche per indicare una: “[…] particolarità sintattica per la quale l’accordo di un termine della frase avviene secondo il senso logico e non secondo le regole della grammatica, detta più comunem[ente] concordanza a senso […]” v. Treccani.; per esempio quando a un soggetto grammaticalmente singolare viene concordato un verbo al plurale.
In realtà la sillessi sarebbe molto più di tutto questo; è una di quelle figure retoriche che sono tutto e il contrario di tutto. Si confonde con lo zeugma e con l’ipallage, a volte indica un procedimento retorico per cui una parola che si dovrebbe riferire solamente al primo punto di un elenco viene esteso agli altri punti.
Ma poiché questi usi della sillessi non sono altrettanto divertenti, parliamo dell’altro.
Mi ero persa questa burrasca!
Bellissima
È nata prima la sillessi per il semplice fatto che anche dove non ci sono cervelli la sillessi funziona:
"Una piazza piena di salviniani e di rabbia"
Una sillessi senza cervelli!
🙄