opera struggente di un formidabile genio mi crea opinioni confuse perché più ci penso più mi rendo conto che ho letto un libro tenendone in mano un altro. Ovvero, leggevo cose ma ne pensavo e immaginavo altre.
a partire dalla famiglia protagonista che io, senza assolutamente nessun indizio, immaginavo come nera e invece è bianca. Così come il luogo dove si svolge buona parte dell’azione, che ero convinta fosse Los Angeles e invece è Berkeley. O ancora, intere scene in cui i protagonisti giocano a frisbee e io immaginavo che facessero volare aquiloni.
credo che questa dissociazione si spieghi molto bene se vi dico che il romanzo è l’autobiografia di Dave Eggers che a ventidue anni perde entrambi i genitori nel giro di qualche mese e si ritrova a essere il tutore legale del fratellino di otto anni, Toph.
Ed è un libro comico.
L’autore desidera anche riconoscere la sua propensione all’esagerazione. E inoltre, la sua propensione a spararle grosse per farsi bello o, che è anche peggio, per conseguire quello che è di volta in volta il suo scopo. Egli vorrebbe altresì riconoscere di non essere l’unica persona sulla terra ad aver perso i genitori, e tanto meno l’unica persona sulla terra ad aver perso i genitori e ad avere ereditato un fratellino. Egli ci tiene però a precisare che è l’unica persona in tali condizioni ad avere un contratto per un libro.
quindi, ricapitolando: Berkeley, anni ‘90; un ragazzo di ventidue anni si barcamena tra la sua rivista di controcultura, MTV e gli incontri genitori - insegnanti. Bello come sono belle le autobiografie, divertente com’è divertente la realtà quando le cose sono così tragiche che non resta altro che ridere.
lo consiglio a chiunque voglia leggere due libri contemporaneamente perché comunque anche la storia della famiglia nera a Los Angeles con gli aquiloni era molto interessante.
Eggers, D., (ed. 2020). Opera struggente di un formidabile genio, Universale Economica Feltrinelli
Sono felice di rileggerti dopo tanto tempo!