Nel 2006 una squadra di archeologi del sito di Shar-e Sukhteh (La Città Bruciata) ritrovò uno scheletro femminile appartenuto a una donna tra i 25 e i 30 anni vissuta approssimativamente tra il 2900 e il 2800 a.C.
Già di per sé sarebbe stata una notizia molto interessante, ma lo fu ancora di più per due ragioni:
La donna era alta 1,82 metri.
Nel suo cranio era incastonato l’occhio protesico più antico mai ritrovato
Si tratta di un piccolo emisfero del diametro di 2,5 cm fatto di bitume, ma ricoperto di una sottile lamina d’oro e con al centro inciso un piccolo sole a rappresentare l’iride. Ai lati, due piccoli fori in cui passava un filo d’oro per tenerla ferma.
Fu un ritrovamento importante, oltre che estremamente misterioso. Chi era questa donna, così alta per la sua epoca (alta anche per la nostra, in realtà), così ricca da incastonarsi un sole dorato nella testa, così importante da meritare la sepoltura?
Gli archeologi parlarono di una principessa o di una sacerdotessa emigrata in Iran dalle zone arabe. Qualcuno immaginò una donna capace di convincere chiunque delle proprie profezie.
Oggi voglio essere come questa principessa/sacerdotessa. Altissima, e con un sole negli occhi.
https://kavehfarrokh.com/iranica/maps-of-iran-5000-bc-651-ad/the-worlds-oldest-known-artificial-eye/
https://www.wired.com/2006/12/the-4800-year-o/
https://nweyedesign.com/5000-year-old-artificial-eye/
https://en.wikipedia.org/wiki/Ocular_prosthesis
Ciao principessa dagli occhi (ambedue) d'oro! Bellissimo!
Se mi permetti ti cito una frase di jung:
"A quanto possiamo discernere, l’unico scopo dell’esistenza umana è di accendere una luce nell’oscurità del mero essere.
(Carl Gustav Jung)