In questi giorni sto finendo di guardare la terza stagione di The Chilling Adventures of Sabrina e mi sono fermata a riflettere su alcune cose.
(Maybe Spoilers?)
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La serie, sotto tanti aspetti, è terribile. Soprattutto questa terza parte, dove a ogni episodio si introduce un nuovo deus ex machina che potrebbe salvare la situazione e che invece viene inevitabilmente sconfitto nello stesso episodio costringendo gli autori a trovare un nuovo deus ex machina alla puntata successiva.
Ogni episodio sembra più una citazione, o la reiterazione di un topos, piuttosto che la prosecuzione di una storia che da qualche parte a un certo punto dovrà arrivare. Nella migliore tradizione di Grey’s Anatomy, c’è sempre una malattia, un cataclisma o un caso peggiore rispetto alla stagione precedente per alzare l’attenzione e far sì che metà del nostro cervello dica “questa cosa è assurda” e l’altra metà dica “però non è come l’altra volta, questa volta è PEGGIO, devo sapere se ce la faranno”.
Per intenderci, sono a due puntate dalla fine della terza stagione e non riesco a immaginarmi un finale prevedibile. Cosa che, per quanto possa sembrare controintuitiva, è un enorme problema. Un finale prevedibile, ma soddisfacente, è la conclusione ovvia di un prodotto scritto abbastanza bene da permettere a noi, gli spettatori, di prevedere cosa deve succedere perché il finale funzioni. Un finale inaspettato, a meno che non si tratti della soluzione di un seme piantato nelle prime puntate e ben coltivato, è una cacata.
Eppure continuo a guardarla.
Ho riflettuto sul perché - e sul perché si continui a guardare Grey’s Anatomy che è arrivato alla 10^x stagione e non sa più che pesci pigliare - e ho realizzato quanto per me le streghe siano un enorme guilty pleasure. Non importa quanto brutta sia la serie, il film, il libro. C’è una strega? Io lo guardo.
Da Harry Potter a Scuola di Streghe - chiunque lo ricordi faccia un fischio perché mi sembra di averlo visto solo io - da Kiki consegne a domicilio a Charmed, nel momento in cui qualcuno lancia un incantesimo non mi importa quanto il prodotto sia bello o brutto, io ci sono. E Chilling Adventures of Sabrina me l’ha fatto capire ancora di più perché, davvero, sembra quasi scritto per essere brutto.
Segue un elenco delle cose brutte ma belle della serie:
Latino inventato
Makeup e pupazzoni al posto del CGI. Non lo volete vedere un diavolone di gomma?
Personaggi che convenientemente spariscono e riappaiono a seconda della loro utilità
Accozzaglia di riferimenti leggendari e mitologici presi da tradizioni completamente diverse tra di loro
Ottimi costumi. Quelli sono belli davvero.
O forse, il senso della serie è proprio questo. Il CAMP. L’assurdo del Rocky Horror Picture Show. I re dell’inferno con le maschere di gomma. Ogni puntata sempre più strana, e strana e divertentissima.
Quindi, la burrasca di oggi non è un consiglio di lettura o di visione ma un invito a rilassarsi e a concedersi il guilty pleasure più adatto a sé. Però, se guardate Chilling Adventures of Sabrina, guardatelo coi sottotitoli; il doppiaggio in italiano riporta tutto alla realtà e forse il mondo non è pronto per questo CAMP all’italiana.
Vi riaggiornerò sul finale.
Cose con le streghe:
Chilling Adventures of Sabrina, e, in generale, le varie iterazioni del personaggio “Sabrina”
Scuola di Streghe (e gli spin-off, andati in onda in Italia con lo stesso titolo, ma che in realtà si chiamerebbero Weirdsister College, e The New Worst Witch - fun fact, il vibe è esattamente quello di Harry Potter ma il libro è uscito molto prima, nel 1974)
Kiki consegne a domicilio
Streghe/Charmed
Bibi piccola strega (di questo non ricordo altro che l’incantesimo per far volare la scopa, ini mini a gonfie vele ora vai torta di mele, ma se me lo ricordo un motivo ci sarà)
Wicked (il libro e il musical, ma visto che il musical costa, leggetevi il libro)